Grecia nel periodo ottomano
Dopo il saccheggio di
Costantinopoli nel 1204, i
veneziani approdano in
Grecia, conquistando tutto
il Mar Egeo, il Mar Ionico e
gran parte del continente.
Viene fondato un ducato
nell'Egeo, con Naxos come
suo capoluogo. E' un periodo
ricco di vicende diverse,
molte isole hanno sofferto
notevolmente i costanti
attacchi dei pirati e le
elevate imposte da pagare ai
veneziani, mentre altre
hanno prosperato grazie al
commercio con i veneziani ed
i loro alleati. La tensione
tra veneziani ed ottomani
tuttavia non ha smesso di
crescere e le continue
crociate contribuivano a
generare un clima di
ostilità fra le due potenze.
La posizione geografica della Grecia era appetibile
perchè zona di collegamento tra est ed ovest, così gli
ottomani hanno cominciato a prepararsi per attaccare ed
invadere la Grecia. Il sultano dell'Impero Ottomano
Fatih Mehmet conquista Constantinopoli nel 1453 ed
alcuni anni più tardi tutta la Grecia è sotto il dominio
turco. I Turchi cacciano i veneziani e, con l'eccezione
dei domini che questi hanno nel Peloponneso, 1699-1718,
la Grecia resterà turca fino alla guerra di
indipendenza, scoppiata nel 1821.
Il dominio turco era caratterizzato da paura e
tirannia, ma in alcuni aspetti, i greci erano lasciati
liberi di gestire le cose da loro stessi. E' stato
permesso alla chiesa ortodossa di continuare ad
esercitare il suo ruolo, ed alcuni greci hanno anche
mantenuto delle posizioni sociali di riguardo. Su questo
periodo c'è una grande polemica sul ruolo tenuto dalla
chiesa ortodossa, alcuni pensano che essa sia servita a
mantenere viva la cultura e la lingua greche durante il
periodo di dominazione turco, altri che essa in realtà
abbia tratto giovamento dallo stesso, stipulando accordi
con gli ottomani per tenere la gente tranquilla.
*Le informazioni riportate potrebbero essere imprecise, per favore se
avete notizia di variazioni avvisateci.
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